Consapevolmente | YOGA LIVE estate 2023
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YOGA LIVE estate 2023

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01 lug YOGA LIVE estate 2023

E’ quasi un peccato che lo Yoga produca un effetto.

Quest’arte non è un mezzo, è un ringraziamento.

La sua leggerezza è la sua intensità.

– Eric Baret

 

‍‍‍Cari amici di CONSAPEVOLMENTE dal 1 LUGLIO 2023 tornano le classi di YOGA LIVE‍♀️

Tutti martedì e giovedì ore 7.30 – 8.00

ONLINE sul nostro canale YouTube

IN PRESENZA presso Bagno Vittorio, Marina di Massa

Nello yoga classico il percorso è motivato dalla ricerca di un arricchimento, di un’evoluzione spirituale. Nello yoga del Kashmir, invece, ci si considera già ricchi e ogni azione è la manifestazione di questa ricchezza, perciò lo scopo è lasciar cadere tutte le nostre proiezioni e aspirazioni finché non resta che la vita, la gioia.

Lo yoga porta alla scoperta sensoriale, aiuta a esplorare e approfondire la sensibilità che si presenta naturalmente nei momenti di tranquillità. Non è un esplorare allo scopo di accumulare, ma uno stato di ammirazione delle possibilità sensoriali che a poco a poco lascia il posto a un’ammirazione senza oggetto.

All’inizio del percorso yoga è necessario divenire coscienti del fatto che la sensibilità è poco presente nella nostra vita, governata invece da una costante attività mentale. Si vive piuttosto nel pensiero, credendo che ciò che accade dovrebbe essere diverso da quello che è. Voler sfuggire alla realtà, a noi stessi, significa essere destinati alla solitudine, alla separazione, al dolore..

Vi suggerirei di divenire cosciente del fatto che non sentite, del fatto che la sensibilità è poco presente nella vostra vita condotta da una costante attività mentale. Diventate cosciente che pensate la vostra vita. Quando entrate nella vostra stanza, non sentite la vostra stanza: la pensate. Quando appendete i vostri vestiti, non li sentite. Forse conoscete il colore, i prezzo, lo stile, ma non lo sentite veramente, e non siete generalmente capaci di dire che scarpe portate ai piedi se non le guardate.”

Ma l’attenzione alla sensibilità è soltanto una tappa, non va sviluppata ma lasciata morire, perché quando ogni percezione muore nel cuore c’è tranquillità. Questo è il senso della pratica. Quando smetto umilmente di pretendere di sapere o di comprendere intellettualmente, allora mi apro al sentire. Quando sento, non so niente, vivo il presente.
Ma per sentire bisogna essere silenziosi, e se si comprende questo, si capisce anche che l’ascolto è lo scopo stesso.

 

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